In questo mi sento pittore, e mi sento diverso dai
"tecnologici”: faccio una cosa
che non fa quasi più nessuno, e cioè guardo la natura per quello che è dal
vero. Forse noi pittori “en plein air” siamo un retaggio del passato. Ma di ciò
dubito proprio quando scorgo qualche amico, che, sollevato a fatica lo sguardo
dalla tastiera del suo inseparabile tablet, rimane stupefatto, quasi incredulo
davanti alla potenza dei colori, alla composizione del quadro che gli si presenta
agli occhi.
Chi crea dona l’essere stesso, trae qualcosa dal nulla, non si tratta di plasmare
se stessi, di formare la propria personalità, ma soltanto di mettere a frutto
capacità operative, dando forma estetica alle idee concepite con la mente. In
quanto ricerca del bello, frutto di un’immaginazione che va al di là del quotidiano,
esso per sua natura è una sorta di appello al mistero.
Emilio Matera |